Blog di MASSIMO PERINELLI, scrittore che proporre in lettura alcune sue opere letterarie; così come articoli di letteratura, politica, filosofia, testi che dovrebbero favorire un confronto sui diversi temi del vivere. Nulla di più che un estremo tentativo, nato da una residua fiducia nelle possibilità che hanno gli individui di comunicare. In fondo solo un "grido muto", segno di una dignitosa emarginazione.

domenica 27 ottobre 2019

TOPO GIGIO, LA BREXIT, LA GRAN BRETAGNA E L’UNIONE EUROPEA


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Quello che succede da qualche tempo in Europa, sembra che sia validamente analizzato e commentato da tutti i punti di vista, generando la diffusa sensazione che ogni aspetto delle problematiche non presenti lati oscuri. Prendiamo la Gran Bretagna, e le difficoltà che incontra nella soluzione della Brexit. Amministratori pubblici e privati, politici, economisti, giornalisti e anche gente comune cercano di individuare le ragioni che spingono i politici Britannici e i burocrati Europei a spendersi, macerarsi in trattative, leggi ad hoc, riunioni, stesura di documenti, tranelli, tradimenti, menzogne e tutto ciò, per il semplice fatto che un popolo ha preso atto che non ci sono più le condizioni per continuare insieme un particolare sentiero. La vicenda sembra avere sfumature angoscianti. Come mai non si riesce a trovare uno straccio di soluzione confortevole a entrambe le parti? Dopo due anni dal pronunciamento referendario. Qualcosa fa supporre che le problematiche cui sono alle prese le varie personalità, siano di una gravità e complessità tali, da richiedere tanto tempo e tanto lavoro.
Questa è l’immagine diffusa e stimata.
La presunta complessità delle questioni, fa ritenete che ci siano individui e personalità di tale spessore, alla ricerca di possibili soluzioni, da confidare in un’assoluta adeguatezza. Ma qui ci troviamo di fronte a delle contraddizioni. Le ipotesi possono essere diverse: o le questioni sono complesse e gli attori adeguati; questioni non complesse e attori non adeguati; questioni non complesse e attori adeguati; questioni complesse e attori non adeguati, oppure, è assai probabile, che ci troviamo di fronte a dei personaggi idonei, ma non a svolgere il ruolo che a noi appare, ma a svolgere un ruolo che a noi deve apparire.
Topo Gigio! Chi ha la mia età conosce bene questo personaggio, nato dalla fantasia di una signora chiamata Maria Perego. Per dar vita a questo personaggio di stoffa, erano necessarie due persone vestite di nero su un fondo nero che lo muovevano e una voce fuori scena. Questo ingegnoso stratagemma, concedeva l’illusione che il “Topo” fosse vivo.
Ora direte, ma che cosa c’entra Topo Gigio con la Brexit, la GB e la UE?
È presto detto.
Per rimanere nell’abito del nostro continente, le democrazie in cui siamo vissuti, con discutibili risultati fino a ora, i Nostri Padri le hanno ideate e costruite convinti che la loro applicazione pratica non potesse che donare ai popoli quell’appagante persuasione di partecipare a un qualcosa di nobile, funzionale ai diritti, ai doveri e alle attese. Questo in parte è avvenuto, tuttavia il tempo è passato, e le esigenze di allora non sono più le esigenze di oggi. Così come le situazioni sociali, economiche e politiche non sono più le stesse. Quelle istituzioni, valide allora, hanno perso gran parte delle iniziali prerogative. Se prima era necessario avere una “classe politica” che fosse organo di trasmissione fra popolazione ed enti di governo preposti alle funzioni burocratiche direttive, ora questi personaggi delegati dalle diverse categorie di cittadini, alla luce delle nuove possibilità di rapporti stabilitisi fra popolo e burocrazia, non servono più. Sono forme residuali ottocentesche di rappresentatività nazionale, regionale e comunale, che per forza di cose il Potere ha dovuto trasformare e riciclare in nuove funzioni, al momento necessarie. Come ho avuto già modo di dire, i signori che compongono il corpo politico, in realtà non sono affatto dei politici, ma più precisamente degli strani ibridi composti più che altro da individui mediocri, guitti da palcoscenico, chiacchieroni, malviventi, truffatori, ciarlatani, inattivi senza arte né parte. Sono individui consacrati alla corruzione che non disdegnano di seguire questo e quel padrone al solo scopo di trarne profitto e soddisfare il proprio ego. Svolgono il ruolo con più o meno successo. Sono più prossimi al mondo dello spettacolo che al mondo politico. La loro immagine fuori tema non stupisce più nessuno, come non stupisce più nessuno l’evidenza che dei “politici” agiscano e si comportino da “pupazzi”. Oramai la loro funzione è talmente snaturata dal ruolo originario che nessun individuo consapevole penserebbe mai che siano dotati di responsabilità e autorità consone alle loro funzioni.
Qui entra in gioco, dunque, la figura di Topo Gigio. Lui è l’archetipo del personaggio politico odierno. Un simpatico pupazzo che prende vita dalle abili mani della sua creatrice. Dei simpatici pupazzi che prendono vita dalle abili mani dei loro creatori. In realtà, nel particolare caso della Brexit, le decisioni che si dovevano prendere sono già state prese da tempo, da altri, dal Potere vero, quello che non appare e non parla. Non ci sono contrasti, non ci sono problemi irrisolvibili, non c’è nessun tipo di lotte intestine o resistenze contrarie. L’immagine che i pupazzi/politici devono divulgare, è quella di un timor panico diffuso che tutto sia difficile e complicato, una paura che tutto possa deflagrare in un caos distruttivo, se un membro della UE avesse l’intenzione di uscire dall’impero. I pupazzi devono diffondere paure false ma paure efficaci, prima fra tutti il dogma che non c’è nessuna via d’uscita, nessuna alternativa ai malvagi ordinamenti. Opere vincolanti e irreversibili. Questo è il solo mondo possibile.
È naturale che non sia così, ma gli individui, i popoli, le sconfinate masse di schiavi questo devono credere.
L’esempio in riferimento al problema della Brexit, è un’immagine che ha il solo scopo di indicare come avvengono i rapporti tra le parti che compongono un corpo sociale. Tale modello è un modello di riferimento. Tale da poterlo adattare a qualsiasi situazione sociale, politica ed economica.

Vie d’uscita da tale disgraziato epilogo non ce ne sono. L’unica forma di possibile liberazione da questa accelerata riduzione delle masse a forme larvali di vita, sarebbe una primaria presa di coscienza da parte di ampi strati di popolazione che “questa” è la situazione reale, “questo” è lo stato delle cose. Disgrazia vuole che la narcosi, se non addirittura lo stato di coma profondo, la corruzione che lega degli intelletti al denaro, oramai domina incontrastata ovunque, rendendo certamente inutili e solitarie anche le ultime grida.
Oppure? Centomila Uomini. Perfettamente consapevoli delle condizioni che stiamo vivendo. Capaci di combattere, con tutti mezzi a disposizione, ovunque, al di là del bene e del male.