Blog di MASSIMO PERINELLI, scrittore che proporre in lettura alcune sue opere letterarie; così come articoli di letteratura, politica, filosofia, testi che dovrebbero favorire un confronto sui diversi temi del vivere. Nulla di più che un estremo tentativo, nato da una residua fiducia nelle possibilità che hanno gli individui di comunicare. In fondo solo un "grido muto", segno di una dignitosa emarginazione.

sabato 4 luglio 2020

IL QUADERNO A QUADRETTI

Per fare un po’ di chiarezza sulle dimensioni dell’insolenza raggiunta dall'Uomo quando afferma d’aver rivelato, mediante la ragione e la scienza, certe leggi che governano l’universo, o le stesse regole del mondo, credo sia utile alla comprensione ridurre, come sempre si dovrebbe fare in certi casi, dal macro al micro le immagini relative. Ossia ridurre l’universo, l’infinito e l’eterno, il mondo, a una forma più piccola, più familiare e visibile, come può essere un quaderno. Direte, cosa c’entra un quaderno: è presto detto. Dunque, l’esperienza è facile e breve. Comprate un quaderno scolastico. Meglio se a quadretti per la quinta elementare. Quello con i quadrati più piccoli. Una volta acquistato, apritelo e osservate le pagine. Sfogliatele con calma, senza fretta, così da rendervi bene conto della loro quantità e della corrispondente quantità di quadretti. Il tutto senza contare, non serve, dobbiamo solo con uno sforzo di fantasia equiparare quello che i grandi filosofi definiscono il “Tutto”, o “l’Essere”, a un comune quaderno. È comunque un atto arbitrario, ridurre un “Tutto/Essere” infinito ed eterno a un quaderno a quadretti finito e mortale, ma non avendo altre valide possibilità, diciamo che possiamo accontentarci di questa approssimazione. Ora, aprite la copertina e osservate la prima pagina. Di questa prima pagina andate con lo sguardo su, verso il primo quadrato in alto a sinistra. Perfetto. Quel quadratino che ora avete isolato dal resto e state osservando, è il limite entro il quale la “mente umana” si tormenta, esplora e valuta, senza neanche capire granché. Addirittura riempiendo l’incomprensibile, gli spazi oscuri, con vivaci fantasie.

Ora, staccate gli occhi da quella limitata realtà e sfogliate con calma il quaderno: le pagine e i quadrati restanti sono, probabilmente, l’altro “Tutto/Essere” di cui ignoriamo perfino l’esistenza e la misura. Ci stiamo assassinando il cervello da secoli nel tentativo di dare delle valide spiegazioni, agendo dentro il quadratino in alto a sinistra della prima pagina.

Nonostante ciò, nonostante la nostra piccineria, ci siamo auto creati con una fervida immaginazione un dio che ci ha nominato nientemeno che padroni del mondo, e dell’universo. Il tutto arricchito con un delirio di perché e percome, ipotesi, tesi, antitesi e sintesi, principi, materia e spirito, trascendenza e metafisica, teologia e teoretica, filosofie e scienze, un’infinità d’interpretazioni soggettive divulgate come verità oggettive.

L’Homo Sapiens è una creatura disperata che non può trovare il suo ruolo nel Mondo. Non sa cosa fare, e si illude che la ragione possa aiutarlo, ignaro che è proprio la ragione la sua principale anomalia. Le altre Creature sanno cosa devono fare e lo fanno, senza l’ausilio della ragione.

L’Homo Sapiens non è in condizioni di sanare caratteristiche strutturali rincorrendo a illusioni e atti di superbia, semplicemente perché il mistero non è nascosto nel quadratino in alto a sinistra, ma nell'intero quaderno.


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