Le Società umane si trasformano ma non cambiano. Indagando le epoche passate, possiamo notare lo scorrere di individui vestiti in modi diversi, che contengono però sempre lo stesso Uomo. Soprattutto in quest’ultimo periodo strane equivalenze si sono andate via via subdolamente affermando nella nostra vita. Argomenti umani identici al passato, ma all’apparenza diversi. Compilo un breve elenco: assemblee elettive esautorate; parassitismo politico; fine dell’indipendenza dei tre poteri dello Stato di Diritto (legislativo, esecutivo, giurisdizionale); partito unico di stretta osservanza liberista, frazionato in gruppi d’affari in parossistica competizione; Capo dello Stato piccino piccino; leggi scritte da organismi dominanti emanate per decreto da un esecutivo costituito da individui subordinati, ricattabili, corrotti e incapaci; criminalizzazione di ogni forma d’opposizione; smantellamento dello Stato Sociale e d'ogni forma di protezione del lavoro; massiccia introduzione di schiavi, traffico svolto da navi negriere internazionali sotto protezione; conseguente fomentata guerra senza regole fra poveri; depenalizzazione dei reati finanziari; dei furti alle risorse statali; clientelismo; collusione fra politica, finanza, industria, commercio e mafie internazionali e nazionali; profonda disuguaglianza economica fra le classi sociali; diffusione di psicopatologie criminali; nazioni ridotte a discariche; massacro edilizio dei territori; delle risorse naturali; delle risorse idriche; continue stragi gli Animali liberi; delinquenziali allevamenti intensivi di Animali da carne; massacro delle identità sessuali, familiari, individuali; svuotamento dei caratteri culturali identitari dei Popoli; soppressione dei codici morali di comportamento; divieto di assembramento; divieto di manifestazione; coprifuoco; prostituzione; pedofilia; droghe; alcool; tradimenti, doppiogiochismi, menzogne, falsità, arroganza e presunzione. Una diffusa infermità mentale che fa preoccupare del destino dei bar, dei ristoranti e della movida, mentre i gruppi d’affari parlamentari, per seminare un terrore cieco fra le popolazioni agitano nell’aria un’influenza, mentre si contendendo le risorse economiche e consegnano nelle mani della finanza internazionale speculativa e usuraia un Paese oramai morto e smembrato.
Blog di MASSIMO PERINELLI, scrittore che proporre in lettura alcune sue opere letterarie; così come articoli di letteratura, politica, filosofia, testi che dovrebbero favorire un confronto sui diversi temi del vivere. Nulla di più che un estremo tentativo, nato da una residua fiducia nelle possibilità che hanno gli individui di comunicare. In fondo solo un "grido muto", segno di una dignitosa emarginazione.
domenica 18 ottobre 2020
domenica 11 ottobre 2020
LE PANTOFOLE DEL RE SOLE
Sono quattro anni
che porto queste pantofole e sono ancora in perfetto stato, quando, in
parallelo, le ciabatte comprate nello stesso momento, di una nota fabbrica Israeliana,
non sono riuscite a sopravvivere neanche mezza stagione, come d'altronde altri prodotti
nazionali o esteri acquistati in passato.
Per quale motivo
la fabbrica Francese del XVII secolo produceva prodotti così eccellenti e oggi
se ne producono invece di così scadenti?
E per quale
motivo dopo tanti anni la fabbrica sta per chiudere?
Qui devo fare un
cenno, per forza di cose, a un problema che hanno avuto i Tedeschi dell’ovest
capitalista, quando si sono trovati di fronte al problema della riunificazione:
il che fare delle industrie dello Stato Tedesco dell’est Comunista. Per meglio
rendere comprensibile la riflessione, poiché sono abbastanza vecchio da
ricordarmi che tipo di elettrodomestici fabbricava l’industria Italiana ed
Europea negli anni sessanta, posso dire che quei prodotti erano assai diversi
da quelli commercializzati ora. Prima c’era una maggiore attenzione alla
qualità, intesa come funzionalità e durata; e la differenza non mi sembra trascurabile.
In parallelo c’era anche una vasta rete di tecnici che riparavano i vari
apparecchi quando si guastavano. Oggi potremmo classificarlo come “indotto”. L’ottica
economica era diversa nei suoi principi base di politica industriale. In
pratica, tornando alla Germania. I politici e gli industriali Tedeschi si sono
trovati davanti a una realtà produttiva simile alla nostra negli anni sessanta:
fabbriche di elettrodomestici che producevano frigoriferi, lavatrici,
televisori che superavano i venti anni di vita. Prodotti costruiti per durare,
non per realizzare solo il massimo profitto. Era una stravaganza impossibile da
tollerare. Impossibile perché gli stessi prodotti in occidente devono morire
sempre più rapidamente e senza la minima possibilità di essere riparati. Le
schede inserite nei vari apparecchi, infatti, sono provviste di un chip di fine
vita, il processo si chiama obsolescenza programmata. In pratica è come quando
chiamate il tecnico perché il vostro frigorifero si è guastato, e nel 90% dei
casi vi dice che “È la scheda, non conviene ripararlo”. Ha ragione, perché il
chip assassino si trova proprio nella scheda principale che fa funzionare
l’elettrodomestico. Morto il chip morto il frigo. Ora, da queste due storielle,
le pantofole francesi e gli elettrodomestici tedeschi, se ne potrebbe trarre
anche una lezione, se fossimo in grado di farlo. Purtroppo, come specie
animale, non siamo in grado, poiché Socrate ha detto una cosa non perfettamente
corretta: la Ragione è senza dubbio utile all’uomo, ma non rappresenta che una
piccola percentuale a una cifra di tutto ciò che contiene il cervello. Ossia,
quando prendiamo delle decisioni, anche nel quotidiano, a noi sembra che siano
scaturite facendo ricorso alla ragionevolezza, in verità esse sono scaturite da
condizionamenti molteplici e profondi di cui non abbiamo nessuna consapevolezza.
Questo per dire che anche noi, come occidente, avevamo la possibilità negli
anni sessanta di immaginare e programmare una scienza industriale capace di
produrre pantofole del Re Sole semplici, solide, fatte per durare, capaci di
salvaguardare a meraviglia le risorse ambientali, e invece abbiamo preferito le
ciabatte Israeliane, che si rompono subito, fanno guadagnare tanti soldi all’industria,
massacrano l’ambiente e sono in pratica la nostra scelta di morte. La colpa
naturalmente non è soltanto degli industriali Ebrei, ovvio che li ho presi solo
ad esempio perché parliamo di ciabatte, la colpa è dell’intera specie umana Homo
Sapiens. Il sistema sociale/economico/politico Comunista non era privo di
problemi, tutt’altro, però partiva da un paradigma corretto: il bene della
collettività a scapito di qualche rinuncia dell’individuo. Sganciando il vivere
sociale dalle psicopatologie ossessive compulsive di certi industriali e
finanzieri disturbati di mente, controllando con estrema inflessibilità l’infinita
capacità di corruzione che l’oro ha sugli individui, forse si sarebbe potuto
costruire qualcosa di diverso, che avrebbe potuto salvarci. L’errore grande,
comune all’intera epoca passata, è stato quello di credere che si sarebbe
potuto creare, col semplice apporto dell’economia e della cultura, quell’Uomo Nuovo
capace di riannodare il rapporto con la Natura devastata e saccheggiata dall’Uomo
Vecchio. Tutti lo pensavano. Tutti con le più varie sfumature. Ma erano uomini
del secolo scorso, non conoscevano la genetica e non sapevano che l’Uomo Vecchio
non ha nessuna possibilità di rinnovarsi, poiché è tarato all’origine, è dalla
nascita immutabile nei suoi difetti.
È stato nobile
crederlo, inevitabile costatarne il totale fallimento. Gli individui che hanno
creduto che fabbricare pantofole del Re Sole fosse un paradigma su cui
edificare una civiltà più giusta, non hanno pensato che quella Giustizia a
fondamento delle loro idee, in fondo non è nient’altro che purissima
metafisica, tanto distante da una Natura Umana incapace di intravvedere
all’orizzonte, come conseguenza della chiusura di un’antica fabbrica, anche la
prossima fine della sua presenza sulla Terra.
domenica 4 ottobre 2020
MORTI DI FAME
Parliamoci chiaro, io
detesto questo sub-governo non perché, come tutti gli altri governi che si sono
succeduti, ha governato e preso provvedimenti di cui io non mi sento partecipe,
neanche perché ha gestito le cose in modo opposto al necessario, o perché ha
rubacchiato e truffato e ingannato, neanche perché è un governo democratico, e io
invece sono un totalitarista, credo che questo mio sentimento ostile non
c’entra nulla con la politica, la filosofia, l’economia, e neanche con la
Ragione. Il mio viscerale rifiuto nasce proprio da una sensazione animale che
proviene da quei cervelli primitivi che ci permettono la sopravvivenza. Sembra
nascere da profonde regioni viscerali, che avvertono che mi trovo davanti non a
dei politici ma, davanti a delle sporcizie d’uomini raccatati dalla strada,
ignoranti, arroganti, boriosi, spocchiosi morti di fame che si sono prestati, per
pochi soldi, a una pantomima talmente scadente nei risultati che un qualsiasi
Popolo con un po’ di dignità li avrebbe presi a calci. Mi vergogno quando
qualcuno potrebbe pensare che sono rappresentato da un ridicolo omosessuale
protervo, da un venditore di noccioline imbecille, una signora che si concia da
prostituta, e tante altre indecenze. Credo, altresì, che non ci sia nulla da
fare. Tutte le società alla fine dei loro giorni hanno agonizzato di queste
decadenze ignominiose. Il Potere vero, quello che finalmente ha conquistato il
mondo, oggi non ha più bisogno di Politici autentici, pieni di legami loschi e
loschi traffici, con licenza d’uccidere, quelli che hanno combattuto il
Comunismo inventandosi le peggiori sozzure che l’uomo possa concepire e porre
in essere. Ora si spendono pochi soldi, si risparmia e si raccatta gentucola
miserabile che si accontenta, ma che basta alla gente per sentirsi
democraticamente rappresentata.