Mi vado convincendo,
lentamente, che della situazione che stiamo vivendo siamo un po’ tutti
responsabili, chi più chi meno. Partendo dalla tesi che una verità sull’accaduto
sia impossibile da definire, possiamo tratteggiare solo delle più quiete ipotesi:
che sia una situazione già accaduta diverse volte nel corso dei secoli, con
analoghe o maggiori conseguenze. Nulla di nuovo. Che sia una disgrazia avvenuta
per una sottovalutazione dei pericoli cui “la scienza” si espone. Potrebbe
essere un semplice incidente: si è sbadatamente rotta una fiala di vetro. O potrebbe
essersi rotta volontariamente una fiala di vetro. Oppure che ci sia un “complotto
planetario”, ordito dalle sfere plutocratiche imperanti. Che una Nazione voglia
conquistare il Mondo. Che una Classe voglia conquistare il Mondo. Che una “Razza”
voglia conquistare il Mondo. Che si stia sfruttando il momento per costruire un
qualcosa di sinistro. Oppure che, verosimilmente, chi gestiva il Potere, non si
aspettava questa sciagura, e ora tenta di gestire il Potere cercando di fare
del suo meglio. Forse ci sono altre decine di ipotesi credibili, ma al senso
dell’irresponsabilità d’ognuno penso che ciò sia sufficiente. Perché siamo
tutti colpevoli? Semplice! Perché chi governa, ha governato male: no, non male,
ha governato in base ai suoi interessi, e gli interessi di chi governava e
governa sono diventati gli interessi di tutti; che tutti abbiamo accettato un
tipo di sviluppo che ha delle conseguenze, e non abbiamo lottato a sufficienza
per uno sviluppo diverso, che avrebbe avuto altre conseguenze. Non si può avere
tutto dalla Vita. Se accetti la corruzione del piacere superfluo individuale, sconti
le conseguenze di non avere validi servizi collettivi. Se ti “costringono” a
cambiare telefonino ogni sei mesi, tu lo accetti. Se ti “costringono” a cambiare
auto ogni quattro anni, tu lo accetti. Se prenoti analisi cliniche a un anno di
distanza, tu lo accetti. Se i ponti crollano, tu lo accetti. Se rubano, tu lo
accetti. Se dicono menzogne, tu le accetti.
Questo è in sintesi il
quadro che un individuo mediocre/qualsiasi si è fatto della situazione. In base
alle sole scarse informazioni che ha potuto trovare, nascoste fra un delirio di
retorica dozzinale, goffe approssimazioni e contraddittorie speranze.
In ultimo, un fattore indubitabile
delle colpe collettive, è l’esperienza che hanno dovuto affrontare i vertici
della Germania al tempo della riunificazione. A est c’era un certo tipo d’industria,
incompatibile con l’industria dell’ovest. In pratica, le fabbriche dell’est
costruivano, per esempio, frigoriferi e lavatrici che duravano quindici/venti
anni. Elettrodomestici fatti per durare. L’ovest già da qualche tempo usava “chip
di fine vita/obsolescenza programmata” che limita la durata di ciò che anche
noi oggi compriamo.
Si è scelta una strada,
e quella che abbiamo scelto percorriamo.
Non credo che abbiamo neanche
troppo diritto a protestare, perché se ci avessero detto di scegliere fra l’uno
e l’altro, avremmo sempre scelto l’uno. Come hanno, infatti, a suo tempo fatto.
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