Non c’è dubbio che la costruzione
di un Impero definito, stabile, autonomo, operante come se fosse destinato a
vivere per sempre, non è impresa facile. La Storia ci insegna questo, sebbene
quella che ci propinano non appare pervasa di troppa “verità”, quanto piuttosto
zeppa di menzogne, approssimazioni, opinioni divulgate da “liberi arbitrii retribuiti”
assai discutibili, spesso collegati a necessità impellenti del Potere. Tuttavia,
avendo un buon Sistema per interpretarla, una filosofia che sia il più
possibile vicino alla propria sensibilità, e mettendoci anche una dose di “buon
senso”, si può affermare che qualcosa fra l’approssimativo e l’inequivocabile
si può trarre da tante parole scritte. Di Imperi ce ne sono stati molti. Hanno
avuto un periodo di splendore diverso secondo le proprie aspirazioni e forza. Spesso
la tendenza è stata quella di uniformare le varie eterogeneità, con mezzi che
sono stati a volte crudeli sul “corpo”, a volte crudeli sullo “spirito”, o
entrambi. Ossia, una ricercata perfetta alchimia di iniziative credute
necessarie, in sintonia con l’universale “volontà di potenza”. Ma le vicende della
Vita, si sa, di continuo sfuggono al controllo. Le nobili aspirazioni
totalizzanti cedono sovente il posto alla “corruzione”, che sembra un elemento
al di sopra e al di là della nostra personale antipatia nei confronti del caos.
Questo per dire che una cosa è quello che vorremmo che fosse, un’altra è quella
che è. La grandezza o la miseria di un Sistema dipendono da quella Darwiniana
capacità di adattamento, che è una semplice “applicazione” dell’immenso e
sconosciuto programma universale della Vita. La Classe Borghese, quella che una
volta si indicava come Capitalista, oppure meglio Padroni, da questo punto di
vista è riuscita ad adattarsi meglio, con un’ottima dose di trasformismo che
gli consente da secoli di governare, non senza tribolazioni e patimenti,
secondo ciò che gli detta il proprio bisogno economico, i propri ridotti codici
etici, la propria malattia genetica e il drammatico disturbo ossessivo compulsivo
volto all'accumulazione. Se, per esempio, poniamo l’attenzione sulla diffusa praticata
dell’eliminazione fisica di chi non è in armonia con lo sviluppo degli eventi,
vediamo che non si è perso troppo tempo a sterminare un Gruppo, una Etnia, dei
Sovversivi. Non è questa la sede per approfondire il vasto tema, non ne sono
all'altezza, né è intenzione di questo breve scritto definire Bene e Male di
tali manifestazioni. Vorrei solo insospettire il lettore mostrando alcuni dubbi,
e alcune certezze, che potrebbero illuminare un quadro per ora solo intravisto.
Alcuni Imperi si sono retti
ricorrendo, oltre che al consueto uso della Forza, anche sfruttando il fattore
religioso. Una credulità che ha impedito di porsi la domanda se la struttura
fosse o non fosse di per sé più adatta alle proprie esigenze e bisogni. Così è
sempre stato, così è, così sarà. Ognuno ha un ruolo e una posizione immutabile.
Sono strutture sociali dove nessuno si è mai domandato “Perché?”, o almeno sono
davvero stati pochi a domandarselo, e per questo non hanno dato troppo fastidio,
non hanno fanno carattere. Quando le posizioni all’interno di una comunità non sono
messe in discussione, tutto procede per il meglio. Quando però dubbi, domande e
perché entrano prepotenti nelle menti, quando alcuni individui pensati
diffondono incertezze, quando infine sono in molti a mettere in discussione
quello che è sempre stato, il sistema inizia ad avere delle vibrazioni, delle serie
problematiche da risolvere. Le forme che consentono di ritornare a una relativa
calma sono sostanzialmente tre: la corruzione dell’oro, la minaccia delle armi
e la religione. Questo per dire, semplicemente, che ci sono semplici e antichi
mezzi per zittire dubbi e domande. Anche il Capitale li ha usati. Ha concesso
diritti sociali, diritti del lavoro, ha inserito in un tipo di sviluppo, ha
adattato le religioni alle esigenze, tante volte ha represso.
Mettendo a fuoco fatti prossimi a
noi, verso la fine dell’ottocento le Potenze Europee si sono impegnate in una
prova di forza a livello mondiale che ha avuto delle conseguenze sugli
equilibri sociali. Il super sfruttamento della Classe operaia, accanto al
secolare sfruttamento delle masse contadine, ha creato un particolare humus che
li ha sospinti verso una parziale consapevolezza. Risentimento e rabbia hanno
trovato il sostegno di una Teoria, un'aspirazione al meglio dai contenuti Utopistici,
ritenuti prossimi a realizzarsi. Le continue agitazioni sviluppavano paure, creavano
un atteggiamento negativo verso quelle Classi all’apparenza minacciose. Per
risolvere le fastidiose discordie si è ricorso a soluzioni estreme.
La Prima Guerra Mondiale è
scoppiata per diverse ragioni, la famosa alchimia di fattori: la spartizione
commerciale dei mercati, protezionismo e dazi doganali, ultima guerra Dinastica,
ma principalmente si è fatto ricorso a questo mezzo estremo per farla finita
con quella che appariva come una massa troppo agitata e creduta prossima a una
Rivoluzione Mondiale.
Con un semplice alleggerimento di
quindici milioni di individui si è raggiunta una nuova stabilità. Non si può
dire che questo sia stato l’unico sterminio di massa che “l’uomo” ricordi…
figuriamoci. Ora le condizioni sono diverse, soprattutto dopo un’esperienza che
ha mostrato la difficoltà oggettiva a costruire un modo di vivere alternativo al
“capitalismo”. La vittoria dei “ricchi” sui “poveri” ha diffuso l’idea di una non
indispensabilità di certe “conquiste” che hanno fiaccato, spezzato, umiliato la
volontà di volare di un’intera Classe. Da quel momento preciso si è disegnato
un quadro, che a tappe forzate dovrebbe condurre a una distinzione di ruoli che
si considera naturale conseguenza di un divenire, sebbene sia, in realtà, uno
status indicativo di un ultra sfruttamento che ha fondamenta nel passato. Le
masse non fanno più paura, sono state vinte, annientate, con la guerra, il terrore,
il “terrorismo”, da sempre efficace risorsa dei soliti “servizi segreti nazionali/internazionali”;
dalla micro criminalità, tollerata e incoraggiata, tanto per far sentire continuamente
in pericolo di vita, così da badare più alla propria incolumità fisica che ad
altre problematiche sociali. Metodi vecchi come il mondo, sempre efficaci. Quei
pochi che riflettono e hanno capacità d’analisi non danno nessun fastidio, le micro
minoranze riottose, vivono isolate, emarginate, frustrate. Tanti migrano e
vanno via nella speranza/illusione che altrove sia diverso. Il quadro si
perfeziona. La concorrenza economica con altri Imperi è la ragione apparente,
il giustificativo da cui si sviluppa la visione d’insieme, l’archetipo da
costruire.
Le diverse nazioni europee creano
un centro di direzione unico. Sviluppano un programma economico. Stabiliscono categorici
vincoli di legge e di rappresentanza politica. Pianificano un unico modello di
organizzazione sociale: una ristretta Classe di padroni, una contenuta casta di
lacchè dei padroni, un’ampia categoria di schiavi/salariati che ritengono
enorme privilegio la pura sussistenza, assediati da una considerevole massa di creature
che vivono ai margini: uno sterminato “esercito salariato di riserva”, il cui
scopo è la sopravvivenza, e il salto di Classe come aspirazione, ambizione alla
riduzione in schiavitù.
Questo Disegno, sebbene appaia
complesso, in verità non lo è. Piuttosto è il tempo necessario alla sua
realizzazione e le inevitabili difficoltà risolvibili che intervengono a
misurare gli interventi e adattarli alle circostanze. Che alcune Nazioni
Europee siano oramai sulla buona strada per essere considerate in armonia,
sottomesse al Disegno è cosa evidente. La totale assenza di rivendicazioni e di
movimenti antagonisti è sintomo di morte certa. Altre Società, come la nostra, hanno
bisogno di più attenzioni. Le particolarità che mi hanno suggerito questa
“grande strategia imperiale” sono molteplici. La riorganizzazione di realtà
economiche piccole, medie e grandi. Il ridimensionamento del “valore
lavoro". La disparità di condizioni economiche. L’accumulazione di
ricchezza. L’enorme “utile d’impresa”. L'incontrollato plusvalore. Infine, il
ricorso a una riforma della realtà religiosa, per una “civiltà cristiana” non
più adeguata alle nuove esigenze. Un avvicinamento e successivo patto
compromissorio fra ebraismo-cristianesimo-islamismo, con una potente prevalenza
di quest’ultimo, per sua natura più adatto allo scopo (Islam, sottomissione,
abbandono, consegna totale di sé a dio). Ma in particolare dei piccoli elementi
mi hanno suggerito che la fugace intuizione non era peregrina: la
demonizzazione delle opinioni non in sintonia, ovvero le Verità per Legge, l’importazione
di schiavi, il “reddito di cittadinanza”.
Le Verità per Legge sono cose
piuttosto comprensibili: l’olocausto, il riscaldamento globale, le vaccinazioni,
sei un criminale se le neghi. Per quanto riguarda l’importazione di schiavi, anche
qui districarsi nel mare di menzogne e di falsità è stato piuttosto facile. È il
sospetto a proposito del “reddito di cittadinanza” che mi ha costretto a
riflettere con maggiore ostinazione.
Per quale motivo questa elemosina
sociale dovrebbe essere la prova provata che c’è un Disegno preciso dietro ciò
che appare invece come una semplice iniziativa sociale?
Che un certo “Movimento”
politico, creato da società per azioni ambigue, sia stato la forma migliore che
il Potere ha trovato per indirizzare il malessere che serpeggiava nel Paese, è
cosa oramai chiara. Non chiara era la ragione per cui con ostinazione il
Movimento stesso abbia per primo proposto quest’obolo pietoso. Rivelatrice è stata
la notizia che la stessa UE, tanti anni fa, aveva invitato gli Stati membri ad
adottare il “reddito di cittadinanza” definito come “elemento qualificante del
modello di Europa Sociale”. Dopo la direttiva, quasi tutti gli Stati si sono
uniformati, creando quindi un'armoniosa Classe di sottoproletariato passivo; da
noi, e pochi altri Paesi, la direttiva non è stata applicata. Evidente che
l’iniziativa deve essere proposta, digerita e metabolizzata con linguaggi e
comportamenti che suggeriscano alle “masse” l’idea di una conquista sociale.
Ossia, con l’astuzia si è pensato di usare una propria creatura, in apparenza alternativa,
per promuovere un elemento del futuro Sistema. L’evidenza che l’elemosina sia
stata da prima osteggiata fieramente, poi pian piano sia entrata fra le ipotesi
possibili di tutte le bande politiche, è stata la ricercata conferma. In
prospettiva, quindi, includeranno tutti i servizi sociali, sanità, pensioni,
scuole, nell’assegno mensile comprensivo di tutto.
La “grande strategia dell’Impero
Europeo” naviga su solide basi di programmazione e assenza di dissenso,
sfruttando ogni elemento che in apparenza, alla futura sterminata massa di
schiavi e parassiti, apparirà come una conquista, e come l’unico modo di Vita
possibile.
Come salvarsi da tutto questo?
Semplicissimo. Convincere quel lavoratore tedesco dell’est che nel novembre 1989 ha creduto che
“finalmente avrebbe mangiato frutta esotica”, che in verità per una papaya ha rinunciato
a un “paradiso terrestre” costruito con tanti sacrifici, soprattutto di vite
umane, da veri Uomini, e non da dio.
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